Guida ALLA VISITA
Il Fascino Storico e Artistico di Piazza Sordello e della Cattedrale di Mantova
La Cattedrale di Mantova, dedicata a San Pietro, domina l’ampia Piazza Sordello, anticamente conosciuta come Piazza San Pietro, sottolineando il suo significato sacro. La piazza, creata nel XIV secolo, è chiaramente concepita in relazione al duomo, con edifici medievali merlati che fungono da scenario.
Accanto alla cattedrale, il palazzo settecentesco dei marchesi Bianchi, è diventato agli inizi dell’Ottocento episcopio, mentre l’antica sede episcopale, di stile neoclassico, ospita oggi il seminario diocesano, racchiudendo preziose testimonianze storico-artistiche e i ruderi del primo battistero urbano.
L’area absidale della cattedrale è affiancata da case un tempo canonicali, tra cui la “Casa di Rigoletto”, un’abitazione romanica con loggia rinascimentale. Questa zona prospetta sull’irregolare Piazza Canonica di San Pietro, un quartiere che ha conservato il suo aspetto medievale, dominato dalle strutture del tempio.
In sintesi, Piazza Sordello e la Cattedrale di Mantova rappresentano un ricco amalgama di storia, arte e architettura, testimoni del passato medievale e rinascimentale della città..
La Maestosità Storica e Artistica della Facciata del Duomo di Mantova:
La magnifica facciata del Duomo di Mantova, realizzata tra il 1756 e il 1761, è un’opera maestosa in marmo di Carrara commissionata dal vescovo Antonio Guidi di Bagno e progettata dall’ingegnere militare Nicolò Baschiera. Ispirata allo stile barocco romano, la facciata presenta sculture elaborate di Giovanni Angelo Finali e Giuseppe Tivani, raffiguranti gli evangelisti Matteo e Luca e vari santi legati alla tradizione religiosa mantovana, come San Pietro e San Paolo. I medaglioni e le statue ornamentali arricchiscono ulteriormente la struttura, creando un’armoniosa connessione visiva con i corpi laterali del duomo.
Il campanile romanico, composto da due parti, conserva elementi architettonici distintivi e, secondo la leggenda, potrebbe poggiare su fondamenta etrusche. Una testa femminile romana in marmo del primo secolo d.C., situata in una nicchia del campanile, aggiunge un ulteriore tocco storico, mentre l’originale è esposto al Museo Diocesano.
Ogni dettaglio, dalla scelta dei materiali alla targa dedicatoria per Maria Teresa d’Austria, contribuisce a raccontare la ricca storia di Mantova, creando un equilibrio tra passato e presente e offrendo un’esperienza di arte e cultura a chiunque visiti la cattedrale.
Rinascita della Fede: La Ristrutturazione della Cattedrale di Ercole Gonzaga nel XVI Secolo
Dopo un modesto incendio nel 1545, il Cardinale Ercole Gonzaga intraprese il progetto di rinnovare la cattedrale della sua città, per riflettere la grandezza e l’importanza della fede cattolica post-crisi protestante. La nuova struttura, ispirata alle basiliche romane, fu progettata dall’architetto e artista Giulio Romano, che morì poco dopo l’inizio dei lavori. I suoi successori, Girolamo Genga e Giovan Battista Bertani, continuarono la realizzazione, fedeli al disegno originale, che armonizzava elementi classici e innovazioni architettoniche.
La navata centrale della cattedrale si distingue per la sua luminosità e per il soffitto cinquecentesco. All’interno, il tempio ospita statue e altorilievi di profeti, sibille, Mosè, Aronne e altri personaggi biblici, che, insieme agli affreschi nell’abside e ai dipinti sugli altari laterali, narrano la storia della redenzione umana attraverso Gesù Cristo, ribadendo la continuità e la superiorità della fede cattolica.
L’arte, la simbologia e l’architettura della cattedrale si fondono per creare un discorso visuale coerente, che esalta i temi della tradizione, della fede e dell’Eucaristia, in risposta alle sfide protestanti del tempo. I temi e le immagini selezionati da Gonzaga e gli artisti coinvolti continuano a servire come punti di riflessione per i fedeli, sottolineando l’importanza e la rilevanza eterna della fede cattolica e della sua tradizione.
Patrimonio Sacro: Un Viaggio attraverso Gli Altari e le Opere d’Arte del Duomo di Mantova
Il Duomo di Mantova ospita numerosi altari ricchi di decorazioni marmoree policrome risalenti principalmente tra il XVII e il XVIII secolo. Il primo altare è dedicato a Sant’Eligio, venerato come patrono degli orefici e dei lavoratori dei metalli, la cui venerazione è consolidata a Mantova. Tra i vari manufatti sacri, è presente un antico sarcofago paleocristiano, rilavorato nel sec. XII, caratterizzato da intricate sculture che illustrano scene bibliche e sacre. Un altro elemento rilevante è il paliotto gotico del XIV secolo, che potrebbe aver avuto connessioni con i sepolcri dei Gonzaga. La pala dell’altare che raffigura San Luigi Gonzaga, canonizzato e proclamato patrono universale della gioventù, è un’opera d’arte e documentaria di notevole valore. Altri altari nel Duomo celebrano figure come San Carlo Borromeo e San Francesco d’Assisi, con opere attribuite a Clemente Ruta. Il duomo è anche sede di affreschi preziosi e antichi, inclusi quelli nel battistero, e ospita un medaglione in onore del pittore Giovanni Benedetto Castiglione, enfatizzando l’importanza del suo contributo artistico.
La Cattedrale di Mantova: Il Venerabile Francesco e il Patrimonio Artistico e Spirituale
Il Venerabile Francesco, al secolo Annibale Gonzaga, ha lasciato un’impronta indelebile sulla Cattedrale di Mantova. Diventato Generale dell’ordine francescano, Francesco promosse la riforma dell’ordine e la spiritualità nella diocesi di Cefalù e, dal 1593, in quella di Mantova. A lui si attribuiscono interventi significativi in cattedrale, che riflettono gli insegnamenti del Concilio di Trento, evidenti negli altari dei transetti e negli affreschi della cupola e dei transetti, opere di Teodoro Ghisi, Ippolito Andreasi e altri, restaurati tra il Sette e l’Ottocento.
Francesco fondò il seminario e diverse istituzioni di carità a Mantova, ed è venerato per la sua pietà e personale povertà. È sepolto nel presbiterio della cattedrale, posizione che scelse per rimanere nella memoria di clero e popolo. I suoi interventi in cattedrale riflettono, nella struttura e nella decorazione, gli orientamenti del Concilio, specie quelli relativi alla funzione didattica dell’arte sacra. A lui si devono gli altari dei transetti, il grande affresco absidale e gli affreschi della cupola e dei transetti. Qui un esuberante concatenarsi di figure e scene intende richiamare l’origine della redenzione (l’Eterno Padre, nella cupola, al centro dei nove cori angelici), il ruolo che vi ha assunto la Vergine Maria, e gli effetti della redenzione dispiegatisi nella storia della Chiesa (i santi) con precipua attenzione alla storia locale (la reliquia del Preziosissimo Sangue, vicende e personaggi mantovani). La cattedra attuale è quella del venerabile Francesco, con il suo stemma, mentre sotto la mensa dell’altare marmoreo riposa il corpo incorrotto di Sant’Anselmo, patrono principale della città. La cupola, affrescata entro il 1605, presenta varie raffigurazioni angeliche e la rappresentazione di Dio benedicente.
La cattedrale è arricchita da numerose tele, rappresentanti eventi e figure sacre, provenienti da varie chiese, offrendo ai visitatori un panorama complesso e dettagliato della spiritualità e della storia ecclesiastica e locale.
Tesori Gotici e Arte Sacra: Esplora la Maestosa Sagrestia Quattrocentesca
La sagrestia, eretta nel Quattrocento in stile gotico, è un esempio di maestosità e ricchezza artistica. La volta vanta affreschi raffiguranti otto scene mariane, attribuite a un anonimo seguace del Mantegna, completate nel 1482. La sala ospita tele di rilievo di vari artisti, tra cui Ghisoni e Battista d’Agnolo del Moro, con soggetti che ribadiscono la fedeltà della Chiesa alla Sacra Scrittura e la validità dei sacramenti. Spicca un bronzetto di Antonio Begarelli del XVI secolo rappresentante la Madonna e il Bambino. La sagrestia conserva anche i monumenti sepolcrali di membri della famiglia Gonzaga, tra cui il cardinale Ercole, un promotore della riforma della Chiesa nel XVI secolo. La sagrestia contiene anche un altare barocco con una pala di Marc’Antonio Donzelli e dà accesso alle aule capitolari, arricchite da ricordi di vescovi e canonici e da un armadio intagliato con un’immagine dell’Immacolata, opera del 1730 di Giovanni Battista Duschi.
Il Sacro Cammino: Gli Altari di Sinistra del Duomo di Mantova
Esplorando la navata sinistra del Duomo di Mantova, si incontra un ricco patrimonio di arte e storia ecclesiastica. Vi sono vari altari, ciascuno con un’unica storia e importanza spirituale, dedicati a diverse figure religiose, San Girolamo, San Pio X e Santa Lucia. L’altare di San Pio X celebra il suo episcopato innovativo e amato, mentre quello di Santa Lucia è associato a tradizioni popolari locali. Altri altari sono dedicati a figure come Santa Speciosa e Sant’Agata, raffigurate in opere d’arte ricche di dettagli, e sono un invito simbolico a mantenere la fede vera in tempi di eresia e persecuzione. Ogni altare, ornato con opere d’arte e sculture significative, offre uno sguardo profondo sulla spiritualità e sulla devozione che hanno modellato la tradizione religiosa mantovana.
CAPPELLA DEL SANTISSIMO SACRAMENTO
Per la sua funzione, di custodia ed esaltazione del Sacramento Eucaristico, questa cappella è inseparabile dal tempio, del quale anzi costituisce uno dei fulcri; strutturalmente e stilisticamente, invece, fa corpo a sé, e offre una mirabile armonizzazione di parti create in epoche tra loro distanti. Di fatto la realizzazione del tempietto, il suo collegamento con il duomo e la sua destinazione a custodia ed esaltazione del Santissimo Sacramento risalgono al vescovo Masseo Vitali, che nel 1664 affidò l’opera all’architetto Alfonso Moscatelli. Altri lavori si succedettero in età neoclassica, concorrendo a definire l’aspetto di questa elegante struttura ottagonale, con cupola a spicchi, ricca di pregevoli decorazioni. Sopra i confessionali hanno trovato posto due delle dieci tele volute dal cardinale Ercole: Santa Margherita, di Domenico Brusasorci e San Martino, di Paolo Farinati. Sopra l’altare settecentesco, impreziosito da rilievi dorati e colonnine in lapislazzuli, è un dipinto d’invenzione di Giulio Romano, realizzato dal suo allievo Fermo Ghisoni e qui in una bella copia tardo-settecentesca, eseguita da Felice Campi. La pala raffigura la vocazione degli apostoli Pietro e Andrea: Gesù chiama i due fratelli pescatori “ed essi, lasciate le reti, lo seguirono” (Matteo 4,18-20).
Al Campi si devono anche le quattro tele raffiguranti Dottori della Chiesa (i santi Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio Magno) e l’allegoria della Fede nel tondo della volta. I suoi contemporanei Andrea Mones e Leandro Marconi sono invece gli esecutori della decorazione degli spazi intermedi, ideata da Paolo Pozzo. Essa comprende sette tondi a stucco che, con i rilievi dell’altare e l’affresco della volta, svolgono un “discorso” didattico sull’Eucaristia, tema centrale della cappella
SANTUARIO DELL’INCORONATA
Solitamente chiamata cappella, di fatto è una chiesa distinta dal duomo, nata come Santa Maria dei Voti e oggi santuario della Beata Vergine Maria, Incoronata Regina di Mantova. La sua storia risale per tradizione a Sant’Anselmo, cui la Vergine avrebbe promesso protezione per la città, parlandogli da un’immagine affrescata nei pressi di questo luogo. A partire dal 1477 si sparse la voce che davanti a quell’immagine si ottenessero miracoli: cominciarono allora ad affluire cospicue offerte votive (di qui il nome di Santa Maria dei Voti). Del 1640 è un episodio che mutò nome alla chiesa. Dopo il saccheggio e la peste del 1630, che avevano prostrato la città e il suo territorio, la principessa Maria Gonzaga, reggente del ducato, volle affidare se stessa, la dinastia e lo stato alla protezione della Vergine: fatta eseguire un’immagine mobile omologa di Santa Maria dei Voti, dispose che fosse portata in processione per le vie della città e solennemente incoronata, nella basilica di Sant’Andrea, come Regina di Mantova. Da allora la chiesa e l’immagine affrescata di Santa Maria dei Voti furono denominate dell’Incoronata, e ne fu fissata la festa annuale la prima domenica dopo San Martino (cioè dopo l’11 novembre). In questa occasione, ma anche durante il mese di maggio tradizionalmente dedicato alla devozione mariana, in duomo viene esposta l’immagine mobile dell’Incoronata, rivestita di sontuosi abiti seicenteschi.
L’anno 1840, secondo centenario dell’incoronazione, la chiesa fu sottoposta a un consistente intervento anche strutturale, in particolare nella cupola. Fu aggiunta allora la cappellina di destra, nella quale, insieme con quella di fronte, fu data conveniente collocazione ai corpi santi traslati nella cattedrale da chiese soppresse.
Proposta di due percorsi diversi
Percorso 1:
Inizio a Piazza Sordello:
Presentazione della storia della Piazza e della Cattedrale di Mantova, soffermandosi sulla sua importanza nel contesto medievale e rinascimentale. Esplorazione degli edifici medievali merlati e del palazzo settecentesco dei marchesi Bianchi.
Visita alla Facciata del Duomo: Studio delle sculture di Giovanni Angelo Finali e Giuseppe Tivani, e osservazione del campanile romanico e della testa femminile romana del primo secolo d.C. nel campanile.
Interno della Cattedrale: Esplorazione della navata centrale con attenzione alla luminosità e al soffitto cinquecentesco, ammirando altorilievi e statue di profeti, sibille, Mosè, Aronne e altri personaggi biblici, nonché gli affreschi nell’abside.
Altari della Navata di Sinistra: Approfondimento sugli altari dedicati a varie figure religiose, tra cui monsignor Luigi Martini, San Girolamo, San Pio X e Santa Lucia, analizzando le opere d’arte e i dettagli scultorei.
Chiusura nella Piazza Canonica di San Pietro: Riflessione sul conservato aspetto medievale della zona e sulla Casa di Rigoletto.
Motivazione:
Questo percorso consente di avere una panoramica completa della Cattedrale e dei suoi dintorni, mettendo in luce l’importanza storica, artistica e religiosa del sito, dall’esterno all’interno, e dando un contesto approfondito su come le opere artistiche si integrano con la spiritualità e la storia di Mantova.
Percorso 2:
Inizio a Piazza Sordello:
Introduzione storica sul significato sacro della Piazza e del suo rapporto con la Cattedrale. Osservazione del palazzo settecentesco dei marchesi Bianchi e dell’antica sede episcopale neoclassica.
Altari e Opere d’Arte del Duomo: Approfondimento sugli altari ricchi di decorazioni marmoree policrome e sul sarcofago paleocristiano, osservando la diversità dei santi venerati e delle epoche rappresentate.
Il Venerabile Francesco e Il suo Contributo: Studio degli interventi di Francesco Gonzaga in cattedrale e degli affreschi e opere d’arte che narrano la redenzione e la vita dei santi, con particolare attenzione alla Vergine Maria. Visita alla sua tomba nel presbiterio.
Cupola e Opre d’Arte: Osservazione della cupola affrescata e delle varie tele che rappresentano eventi e figure sacre provenienti da varie chiese di Mantova.
Conclusione presso l’area absidale della Cattedrale: Analisi delle case un tempo canonicali e riflessione sull’importanza storico-artistica di quest’area.
Motivazione:
Questo percorso offre un focus particolare sulle opere d’arte sacra e sul contributo di figure religiose significative come il Venerabile Francesco, permettendo ai visitatori di approfondire la ricca tradizione religiosa della cattedrale e di apprezzare la diversità delle opere d’arte e dei santi venerati.