Come Gesù anche noi tentati
Prima domenica di Quaresima. Il Vangelo odierno propone il brano delle tentazioni di Gesù (Lc 4,1-13). “In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo.” (vv 1-2a). È singolare che proprio nel momento in cui Gesù è “pieno di Spirito Santo”, lo stesso Spirito lo conduca nel deserto per essere messo alla prova dal demonio. Questo vuol dire che la figliolanza divina e la pienezza dello Spirito Santo non risparmiano Gesù dal confronto con Satana. A maggior ragione questo vale per ognuno di noi. Il deserto è il luogo nel quale il popolo d’Israele, dopo aver sperimentato la sua debolezza, è messo alla prova (Dt 8, 2-3), è il luogo della lotta spirituale e della tentazione, della purificazione e della conversione. “Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane. Gesù gli rispose: Non di solo pane vivrà l’uomo” (vv 2b-4). La prima tentazione è legata alla fame, al bisogno del cibo per vivere. Il diavolo con astuzia suggerisce a Gesù di usare la sua potenza divina a suo vantaggio. E Gesù risponde citando un passo biblico (Dt 8,3) con il quale indica un cibo ben più importante di quello materiale: la Parola di Dio. Ecco il vero nutrimento dell’uomo che lo riconduce a Dio e lo fa vivere. “Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinnanzi a me, tutto sarà tuo. Gesù gli rispose: Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto” (vv 5-8). La seconda tentazione riguarda la possibilità di possedere un grande regno su tutta la terra esercitando su di esso un dominio, che diventa possibile in cambio di un radicale capovolgimento della relazione filiale di Gesù con Dio. E Gesù rifiuta questa offerta diabolica riaffermando la scelta decisiva che l’uomo è chiamato a fare per Dio contro Satana. “Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra. Gesù gli rispose: È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo” (vv 9-12). Il diavolo si rivolge nuovamente a Gesù richiamandosi al suo essere “Figlio”. Tentazione insidiosa perché riguarda la città santa, luogo e culmine della missione di Gesù e della presenza di Dio tra gli uomini nel suo Tempio. Tentazione sottile perché ora il demonio cita la Parola di Dio (Sal 90) laddove si proclama l’assoluta fiducia nella protezione del Padre che invia i suoi angeli in soccorso del giusto. E Gesù afferma che non si deve sottoporre alla prova Dio, non lo si deve sfidare ma occorre avere una piena e totale fiducia in Lui certi della sua fedeltà, sicuri che Egli non farà mancare il suo aiuto. Ecco la prova della fede incondizionata per Dio. “Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato” (v 13). Questo finale è proprio di Luca. Il diavolo ha esaurito i suoi attacchi più diretti, ha dimostrato la sua totale impotenza ma tornerà a sferrare il colpo finale nella solitudine della Passione e della morte del Signore. E Gesù nell’umiliazione e nel momento più drammatico della sua vita saprà fidarsi di Dio Padre fino in fondo. L’episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto è paradigmatico per tutti i cristiani, di tutti i tempi ed evidenzia tre aspetti decisivi per la sua vita: ascolto della Parola di Dio, culto esclusivo a Dio, assoluta fiducia in Lui. È con Gesù, sostenuti dalla forza dello Spirito Santo, fiduciosi nell’aiuto del Padre che sapremo combattere vittoriosi contro queste tentazioni che il demonio ogni giorno ci presenta. Buona quaresima!